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Campo dei Mori: misteri e storie veneziane da vivere in due
Campo dei Mori: un angolo silenzioso di Cannaregio dove mito, arte e passato si incontrano
Tra le calli meno battute di Cannaregio, nascosto tra case di pietra e angoli silenziosi, si apre il Campo dei Mori, un piccolo spazio carico di fascino e leggenda.
Per una coppia giovane e curiosa, è una tappa perfetta per una passeggiata lenta, tra storie misteriose, dettagli artistici e simboli incisi nella pietra, in un’atmosfera sospesa che invita a osservare e immaginare.
Facilmente raggiungibile a piedi dall’Hotel Alle Guglie, il Campo dei Mori offre un momento fuori dal tempo: un’oasi di quiete, lontana dai percorsi turistici più affollati, dove lasciarsi guidare dalla bellezza dei particolari.
Un campo che racconta
Il nome “Campo dei Mori” si riferisce a tre statue di pietra incastonate nelle facciate degli edifici che si affacciano sulla piazza. Si tratta, secondo la tradizione, di tre fratelli orientali – Rioba, Sandi e Afani – mercanti ricchissimi vissuti a Venezia nel Trecento.
La leggenda narra che, per avidità, furono colpiti da una maledizione e trasformati in pietra, a eterna memoria della loro superbia.
La più celebre di queste figure è Sior Antonio Rioba, riconoscibile dal naso di ferro. Questo personaggio è diventato col tempo una figura satirica e simbolica, associata al pensiero critico e alla libertà d’espressione dei veneziani.
In epoche diverse, qualcuno infilava nella sua bocca lettere anonime contro i potenti della città, in uno spirito simile a quello della celebre “Bocca della Verità” romana.
Un luogo che stimola l’immaginazione
Visitare il Campo dei Mori non significa solo osservare delle statue. È una piccola esplorazione poetica, dove ogni pietra racconta qualcosa, e ogni dettaglio sembra alludere a un significato nascosto.
Perfetto per le coppie che amano camminare, osservare e immaginare insieme.
Accanto alle statue, noterete anche una casa con un rilievo arabo, e altri bassorilievi curiosi incisi nei muri, legati ai passaggi commerciali del passato. Tutto in questo campo è misurato, silenzioso, carico di simboli.
Cosa vedere nei dintorni
A pochi metri si trova la casa del Tintoretto, il grande pittore veneziano del Cinquecento. Sebbene non visitabile all’interno, l’edificio conserva ancora intatta la facciata originale e permette di immaginare la quotidianità del maestro nella Venezia più popolare e autentica.
Un altro punto interessante è la Calle Larga, che collega il campo alle Fondamenta della Misericordia: un bel percorso da seguire mano nella mano, tra piccole botteghe, gallerie e scorci d’acqua.
Come arrivare dall’Hotel Alle Guglie
Dal nostro hotel il Campo dei Mori si raggiunge in circa 10 minuti a piedi, attraversando Cannaregio in direzione nord-est. Il percorso è piacevole e ricco di sorprese, tra fondamenta ombreggiate, ponti di pietra e angoli fotografici.
Alla reception troverete una mappa illustrata con i punti principali da non perdere lungo il tragitto.
Quando visitarlo
Il momento migliore per visitare il Campo dei Mori è la mattina presto o nel tardo pomeriggio, quando la luce laterale sottolinea le sculture e il silenzio regala un’atmosfera ancora più intensa. È un luogo che si apprezza con lentezza, senza fretta.
All’Hotel Alle Guglie, suggeriamo sempre esperienze che arricchiscano davvero il soggiorno. Il Campo dei Mori è una di quelle: piccolo, silenzioso, evocativo. Uno spazio per pensare, guardarsi e condividere qualcosa di diverso, lontano dalle rotte scontate.